lunedì 16 gennaio 2012

Il bello di Manchester

Io e Manchester ci stiamo frequentando. Siamo in quella fase in cui c'è interesse, ma è ancora presto per dire come il tutto si svilupperà. Tuttavia, mi piace questa città. Mi piace la sua vitalità, il suo essere trionfalmente moderna e contemporanea, senza niente di cui vergognarsi del fatto che è una città senza una storia antichissima alle spalle. In realtà ce l'avrebbe anche ma non è rimasta praticamente traccia. E' una città contrassegnata completamente dai mattoni rossi della sua epoca d'oro, quella industriale. E' una città che ha saputo riciclarsi dopo che le sua fabbriche di cotone sono state chiuse, come centro di servizi, come mostra la nuovissima Mediacity, nella città gemella di Salford. 
Una scultura presente nel People's History Museum

Sono molto belli i suoi musei, che oltre alle collezioni d'arte, rappresentano un grande viaggio nella costruzione della modernità, in particolare i suoi musei più importanti, l'Imperial War Museum North, (in un bellissimo edificio postmoderno), il People's History Museum e il Museum of Science and Industry. Il primo mostra come la guerra influisce e ha influito sulla vita delle persone. Bello, anche se non mostra, probabilmente per non urtare i numerosi bambini e ragazzini che lo frequentano. Comunque io avrei preferito qualcosa di più forte se no il rischio è sempre quello di far passare la guerra per una cosa "romantica". Il People's History mostra il percorso storico che ha portato al sistema di diritti, politici, civili e sociali di oggi (o dovrei dire di ieri??). Bello perché mette bene in risalto che i diritti sono sempre il frutto di una lotta per ottenerli, facendo anche vedere come la lotta per i diritti voglia dire anche e soprattutto migliorare la propria condizione di vita. Bello anche perché conun sacco di cose interattive, ad esempio si può cercare di fare delle scatolette di cartone come si faceva nelle fabbriche. Io ci ho provato, e con la mia velocità non sarei riuscito a portare a casa uno stipendio sufficiente a sopravvivere. 
Il Museum of Science and Industry è un vero capolavoro, un tempio da visitare per chiunque sia appassionato alla storia di come l'uomo abbia cambiato il proprio modo di vivere negli ultimi duecento anni. Ognuna delle numerose gallerie in cui è diviso il museo narra di come una singola disciplina, o una tecnica, abbia trasformato il mondo: si parla di produzione di energia, di scienza (in tutte le sue forme) di produzione industriale (con tanto di esibizione di macchinari d'epoca per la lavorazione del cotone), dei servizi sanitari delle città, dell'informatica, dell'aviazione. Il tutto presentato in maniera eccezionale (imperdibili gli ologrammi che riproducono scene di vita di famosi scienziati) e condito con il solito approccio interattivo, con un occhio di riguardo per i più piccoli. Imperdibile anche la sezione dei piccoli esperimenti scientifici pensato per bambini e ragazzi, in cui i succedono goichi di logica, piccoli esperimenti sul magnetismo, le leve, l'acustica, l'ottica. In questo contesto, non stupisce che tra studenti, ricercatori e insegnanti l'università di Manchester abbia prodotto ben 23 premi Nobel...

A presto per altre cose su Manchester!

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