mercoledì 14 ottobre 2009

Il Cicap compie vent'anni. XI Convegno ad Abano Terme!

Oggi non ho fatto un cazzo. Ma il motivo è serio, a differenza di tante altre volte. Da giovedì a ieri notte ho avuto il privilegio, pagato con quattro giorni di fatica, di partecipare all'organizzazione del XI Convegno nazionale del CICAP, quello che commemora i vent'anni della sua fondazione.
Avvertenza: se volete sapere qualcosa del convegno, delle relazioni, della sessione poster, del concorso Fake! o della conferenza stampa di Luigi Garlaschelli sulla Sindone, allora dovrete cambiare blog, perchè del convegno non ho visto quasi nulla, confesso che non mi aspettavo questa mole di lavoro. In breve le mie mansioni sono state: carico libri e materiale vario da esporre dalla sede di Padova ad Abano, allestimento banchetti, affissione degli striscioni in pvc che penzolavano dal tetto del teatro di Abano (e fondazione della Compagnia del Taglierino), poi c'è stato il lavoro al front office, la gestione delle prenotazioni delle registrazioni audio... E quindi il mio punto di vista sarà quello di uno dei tanti volontari che dava una mano. C'era soprattutto una bellissima atmosfera, sia fra noi organizzatori, conosciuti e sconosciuti sempre disposti a darci una mano, sia fra i covegnisti che fra i relatori. La sensazione era che nessuno fosse completamente sconosciuto. Sono i miracoli che accadono quando si condivide qualcosa e si lavora ad un obbiettivo comune. Poi un pensiero ai "capi" del Cicap che sono stati fantastici, sempre a disposizione, pronti a chiedere e a dare, e qui mi riferisco soprattutto a quelli con cui ho lavorato a contatto, Marino Franzosi e Paola de Gobbi, ma anche Massimo Polidoro e gli altri. E' stato un piacere rivedere i colleghi del corso per investigatori del mistero, è stato un piacere conoscere persone che magari conoscevamo solo di nome o che non conoscevamo affatto. E' stato un piacere vedere l'affetto con cui Piero Angela parla del Cicap, o vedere Silvan atteggiarsi da divo, ma con una naturalezza e una signorilità che lo rendono personaggio simpatico e amabile. O vedere i prestigiatori sfidarsi a colpi di trucchi con le carte o con calamite. O vedere altri personaggi noti scoprire il Cicap e stupirsi della serenità di questo ambiente. Lavorando al dietro le quinte di un bellissimo evento come questo alcune cose non possono non venire in mente. La prima è la sensazione che il mondo "là fuori" si sia davvero perso qualcosa, anche per colpa dei Media che non hanno saputo cogliere appieno l'importanza del convegno. Poi c'è il sorriso, con un po' di rabbia,che mi viene pensando ai "nemici del Cicap" convinti di finanziamenti occulti di Cia, Cei o Dio solo sa cosa. Dietro al Cicap c'è solo la forza di un gruppo di persone, di amici, che si diverte da morire a fare quello che fa, che davvero da tanto per cercare di capire un po' anche solo un piccolo pezzettino in più della realtà.


In coda vi voglio segnalare alcuni blog in cui si parla del convegno: quello di Paolo Attivissimo e quello di Massimo Polidoro oltre a, naturalmente, il sito del Cicap

domenica 26 luglio 2009

Baciami, stupido

Qual'è il confine del lieto fine? E' questa la domanda che sorge alla fine di Baciami stupido di Billy Wilder. Fino a che punto si può sostenere che sia lieto un finale in cui tutto ciò che si raggiunge è il completo rovesciamento delle aspettative morali dei personaggi del film? E' davvero lieto un fine in cui non c'è spazio per i buoni sentimenti? In questa divertente commedia, in fin dei conti, non ci sono neanche personaggi davvero umani, ma non c'è neanche la tipizzazione tipica delle maschere della commedia, quanto piuttosto uno slittamento della loro caratterizzazione. Il marito innamorato e gelossissimo diventa semplice parte di un meccanismo da lui non controllato e diventa traditore ma anche tradito. La moglie, altrettanto innamorata, dopo aver scoperto che neanche la famiglia è un rifugio possibile finisce per prendere il posto della prostituta, senza peraltro pentimento nè ripensamento. La prostituta, che forse è l'unico personaggio che sembra avere dei sentimenti, non vede comunque realizzarsi il sogno di un marito e di una famiglia, ma realizza quello, decisamente più materiale, della macchina, con cui muovere la sua roulotte.
Il messaggio sottilmente amaro, e di serrata critica alla società dello spettacolo, trae la sua forza proprio nel mostrare che l'unico successo possibile è quello materiale, non la realizzazione morale o ideale. anche il marito che sembrava aver difeso con estremo vigore l'onore della "moglie" contro la pretesa della star di comprare una notte di sesso, in realtà da un lato sta difendendo l'onore della prostituta, Polly la bomba (una magnifica Kim Novak), e dall'altro accetta, in ultima analisi, il fatto che la propria moglie si sia concessa per una canzone. Emblematici in questo senso sono anche i due personaggi del benzinaio-paroliere e di Dino il cantante. Sia l'uomo di successo hollywoodiano che il piccolo commerciante della più desolata provincia americana hanno come unico scopo di vita il successo, l'arrivare, senza assolutamente riguardo al mezzo. E sono di fatto gli unici personaggi lineari, che raggiungono il loro scopo senza significative complicazioni.
Insomma, sembra dirci Billy Wilder, non c'è spazio per i buoni sentimenti, che al più, sono facciate che preservano le apparenze buone solo per i preti e la vecchie bigotte. L'etica protestante viene davvero travolto in questo film, perchè da un lato la famiglia non è che una scatola che può venire riempita, svuotata, e messa in un cassetto alla bisogna dall'altro la realizzazione professionale non avviene attraverso il riconoscimento del valore del lavoro ma attraverso la corruzione e la mercificazione del corpo femminile. E allora è davvero un lieto fine? Forse lo è solo per chi accetta il cinismo delle regole che svela Billy Wilder.

Per informazioni ulteriori:
Le recensioni su mymovies
La voce su wikipedia

sabato 27 giugno 2009

Come caramellare una canzone

Come si caramella una canzone?
E molto semplice: la materia prima deve essere di prima qualità, nel nostro caso Jersey girl di Tom Waits.





Ingredienti di partenza semplici, melodia orecchiabile ma non scontata, semplicità dei mezzi espressivi, come quella che sanno raggiungere solo i grandi, un contrabbasso, una chitarra ed un'interpretazione struggente ed intensa.

Poi

  1. Trasformare il ritmo in una pulsazione monotona
  2. Interpretare in maniera piatta ed inespressiva, o al massimo sopra le righe
  3. Aggiungere un organetto stile musicanti di Brema
  4. Una spruzzata di ottoni, che vanno sempre bene
  5. Dilatare i tempi a dismisura

Il risultato sarà sempre Jersey girl, ma con una deliziosa caramellatura americana!

lunedì 30 marzo 2009

Good luck

Non capita spesso di fare delle esperienze che ti fanno pensare di aver capito qualcosa in più della realtà. Magari un pezzettino piccolo ma proprio quello giusto. Qualche giorno fa mi è capitata proprio una di quelle rare esperienze. Per "Sconfinamenti - Inchiesta collettiva sul territorio" organizzata dall'Associazione Melting Pot, abbiamo intervistato due ragazzi eritrei arrivati da pochi mesi in Italia. Siamo andati, io e la mia "collega" Maria Elena a trovarli in un piccolo centro di accoglienza gestito da una signora padovana. Loro non parlavano bene italiano e dunque ci siamo dovuti un po' arrangiare e Maria Elena si è sobbarcato il compito di fare le domande. Dopo le presentazioni abbiamo chiesto ai due ragazzi, Nagash e Djga, di raccontarci di come siano arrivati in Italia. Nagash era un soldato che, all'età di vent'anni ha deciso di non poterne più della vita del militare. E' allora andato in Sudan, con Djga, dove, nella capitale Khartoum, ha lavorato due anni, Il lavoro era durissimo e così hanno deciso di lasciare anche il Sudan per la Libia. Il viaggio, costato 1200 dollari, è durato tre giorni, insieme a 42 persone su un grosso pick up. Due anni ancora passati in Libia, dove il lavoro c'era e non c'era, o meglio, hanno sottolineato, il lavoro c'era ma a volte non veniva retribuito. Sia Nagash che Djga sono stati in carcere, il primo per sei mesi il secondo per due anni, con la semplice motivazione delle loro condizioni di migranti. Sono usciti perchè sono riusciti a pagare le guardie. Sembra insomma che la detenzione sia una sorta di estorsione che il clemente Stato libico attua verso i migranti.
Finalmente i due ragazzi sono riusciti a imbarcarsi su una delle tante carrette del mare che solcano il canale di Sicilia arrivando, dopo un viaggio di 31 ore a Lampedusa. Forse qui hanno cominciato a capire quanto fosse diversa l'Europa dalla terra che forse avevano sognato, la terra dei diritti, della libertà e del benessere. Lampedusa, dice Nagash, è stracolma, la gente dorme dappertutto in condizioni igieniche precarie. Dopo Lampedusa i due ragazzi sono stati mandati al centro di Crotone, dove hanno potuto avere i documenti che li regolarizzano (i due sono in attesa che venga valutata la loro richiesta di asilo politico). Dopo, semplicemente, sono stati mandati a Roma. Non avevano nessuno lì che li accogliesse, e dunque hanno dormito in strada, in stazione, per circa due mesi.
Successivamente sono partiti per Padova, dove hanno avuto almeno, un tetto sopra la testa e del cibo.
A questo punto gli occhi lucidi di Nagash e Djga dicevano molto più delle loro parole. Djga, apparentemente quello più calmo, dice "la mia testa non funziona più, troppi pensieri." Nagash pensa invece al fatto che non sente sua madre da due anni. E' davvero difficile cercare di rendere l'emozione semplice di questi ragazzi, che sono qualche anno più giovani di me e circa dell'età di Maria Elena.
Di certo il loro morale non migliora parlando della loro vita italiana. "Noi stiamo cercando lavoro, ma nessuno ci chiama, tutti parlano della crisi." E danno l'idea di pensare che loro vedono soprattutto la nostra ricchezzza e non la nostra crisi. Gli chiediamo come si trovano con gli italiani, se ci sia o meno razzismo in Italia. Si scambiano uno sguardo e ridacchiano. "Non c'è razzismo." dice Nagash... Però racconta di come, quando salgono sui bus, sui treni e sui tram, vedano le persone stringersi nelle loro giacche e stringersi al petto le borse. "Ma non non vogliamo rubare, non siamo ladri." E poi racconta di come, a Verona, sia stato difficile anche farsi dare delle informazioni, quando hanno chiesto dove fosse la Caritas:"scusa dov'è la Caritas?" "non lo so, va' via!" "eh, grazie..." Sembra quasi che siano ancora capaci di prenderla con un pizzico di ironia, ancora chissà per quanto tempo...
Dopo due giorni il centro avrebbe chiuso i battenti. "Cosa farete dopo?" "non lo sappiamo." I due ragazzi hanno detto di avere dei progetti diversi, uno vorrebbe tornare a Roma, l'altro vuole andare a Torino. Ma sanno benissimo che per loro è difficile fare programmi. Potrebbero anche essere Vicenza, Ferrara, Bologna...
"Good luck, Nagash e Djga"

venerdì 13 marzo 2009

Corso per investigatori del mistero

Ho deciso di rendervi partecipi del Corso CICAP! Contenti?!

Sabato 14 (San Valentino, che teneri!!!) abbiamo approfondito uno degli argomenti più interessanti del corso, i complottismi. Ci siamo concentrati in particolare su tre degli innumerevoli complottismi, quello sull'undici settembre, sull'assassinio di J.F. Kennedy, e quello delle scie chimiche.

In realtà abbiamo iniziato con una falsa partenza. La mancanza di un proiettore ha posticipato l'inizio del corso. Certo non ci siamo annoiati. Abbiamo infatti avuto l'onore di ospitare la troupe televisiva di superquark, che fara un breve servizio sul corso e sul CICAP.

Massimo Polidoro ci ha parlato della morte di J.F. Kennedy. E' inutile che stia a raccontare tutto per filo e per segno, anche perhè non mi ricorderei certo tutto! Mi concentrerò su due punti carini. Molti hanno visto il film J.F.K. in cui vengono sostanzialmente presentate le tesi complottiste. La prima prova è che sarebbero stati avvistati dei pennacchi di fumo su una collinetta vicina al corteo di Kennedy. Cosa un po' strana vista che gli ultimi fucili che emettevano un pennacchio di fumo allo sparo sono introvabili, e lo stesso Stone non è riuscito a procurarsene per il suo film. Strano che la CIA abbia usato fucili così antiquati per uccidere un presidente...
La prova delle prove per i complottisti è l'impossibilità che un solo colpo di fucile causi ben sette ferite a Kennedy e al governatore del Texas, John Connally, seduto davanti a lui. Tanto più che le ferite sembrerebbero non seguire una linea retta. Quindi, dicono i cospirazionisti, il proiettile avrebbe dovuto fare una specie di zig-zag attraverso i corpi ei malcapitati. A questo proiettile è stato dato, sempre dai complottisti, il nome di "Magic Bullett" (che non è quella specie di frullatore delle televendite). Tutto ciò è chiaramente impossibile, dunque erano almento in due a sparare, dunque il povero Lee Oswald è solo uno degli assassini di Kennedy, dunque la CIA ha organizzato tutto.
Le cose non stanno esattamente così. Sono molto meno semplici, se si ha la cura di fare delle ricerche serie.
Innanzitutto è da verificare la posizione dei corpi. Non era perfettamente allineata ma Connelly si trovava su una specie di sgabellino arrangiato più in basso di Kennedy. In più dopo il primo sparo Connally si gira verso Kennedy.
Recentemente due indagini hanno definitivamente chiarito la faccenda. La prima ha simulato al computer, con grande cura con le distanze esatte e le posizioni dei corpi. Questa ricostruzione ha chiarito che le sette ferite sono perfettamente compatibili con un solo colpo. La seconda ricostruzione non è virtuale. Non nel senso che hanno utilizzato persone vere, ma usando le stesse tecniche della polizia scientifica in casi di omicidio è stato ricostruito lo scenario è si è chiesto ad un tiratore scelto di ripetere il tiro di Oswald. Risultato: ancora una volta le ferite registrate sui corpi di Kennedy e Connally erano compatibili con quelle risultate dal test.
Ecco come una tesi apparentemente inattaccabile dei complottisti, il "Magic Bullett" viene completamente annichilita da un esame serio e scientificamente fondato dei fatti.

Il secondo complotto analizzato, illustratoci da Paolo Attivissimo , è stato quello dell'11 settembre, il complotto dei complotti della rete. Qui la tesi è che gli Stati Uniti abbiano in qualche modo organizzato un autoattentato. In realtà una sintesi di come smontare le tesi complottiste non è facile, per il semplice fatto che, dopo più di sette anni dai fatti i complottisti non riescono a fornire UNA tesi alternativa. A secondo del complottista (ma certe volte anche lo stesso complottista) si sente dire di volta in volta che le torri sono crollate per una demolizione organizzata oppure con la termite, un materiale che scioglie l'acciaio. Oppure che gli aerei non c'erano, che erano radiocomandati. Idem al pentagono: è stato un missile, oppure oppure un altro tipo di aerei?
Mi limiterò anche qui ad un solo aspetto esemplificativo. Tesi comlottista: il buco al Pentagono è troppo piccolo! Un aereo avrebbe causato danni molto più estesi. Ahimè Dario Fo è alfiere di questa tesi e furoreggiano i video in cui il foro al pentagono sarebbe largo "cinque metri, ripeto cinque metri." Dunque è stato un missile! (anche Giulietto Chiesa sostiene questa tesi, e in realtà anche molti altre tesi complottiste).
La realtà è diversa perchè il foro non è affatto piccolo, ma è tale solo se si scelgono accuratamente le foto in modo che la naggior parte dei danni sia coperta dal fumo o dalle lancie dei pompieri. In più non si spiegherebbero i lampioni abbattiti ad una distanza di circa trenta metri, ossia proprio l'apertura alare di un aereo come quello schiantatosi al Pentagono... A meno che non ci troviamo di fronte ad un "magic Rocket" capace di zigzagare davanti al prato antistante il Pentagono per abbattere i lampioni...
Ci sono molte altre cose che si dicono intorno al Pentagono ma tutte si rivelano assurde ad una analisi appena più attenta. Ad esempio si parla di batterie antiaeree a difesa del Pentagono. E' logico pensare che il Ministero della difesa sia superprotetto, ma non è così per il semplice fatto che il Pentagono è una sede amministrativa, non operativa! L'esercito americano non viene comandato dal Pentagono! Ci sono sistemi antiaerei davanti a Palazzo Baracchini e palazzo Caprara? Inoltre il Pentagono è vicinissimo ad un aereoporto. Impossibile azionare qalsiasi tipo di difesa in tempo utile.

Paolo Attivissimo ci ha anche parlato del "lunacomplottismo" secondo cui non siamo mai stati sulla Luna. La prova che voglio citare qui è quella delle ombre convergenti. I complottisti, con a capo il famigerato Bart Sibrel, affermano che la presenza ombre convergenti, come in questa foto, dimostra che le foto lunari sono state scattate in presenza di più fonti di luce, dunque in studio, dunque le foto della luna sono tarocche dunque non siamo stati sulla luna. Non ridete! Ho detto di non ridere!!! Anche Voyager, meglio noto come Boyager, ha trasmesso questa panzana, nella puntata dedicata appunto ai complotti lunari.
La spiegazione è talmente ovvia che non sto a perdere tempo... Ma certa gente non ha mai sentito parlare di prospettiva?
Ovviamente ci sono tante altre "prove" addotte dai lunacomplottisti per sostenere la loro causa, ma in fondo, non molto migliori di questi..

L'ultimo complotto di cui si è parlato, con l'ottima presentazione di Simone Angioni è quello in assoluto più demenziale, quello delle scie chimiche!
I complottisti: le scie che producono gli aerei non sono scie di condensazione, ossia prodotte dal raffreddamento dell'aria calda emessa dai motori ma sono scie di sostanze chimiche sparse deliberatamente. A che scopo? A quanto pare, molti: far piovere quando non piove, far smettere di piovere quando piove, oppure per fini militari, ostacolando la funzionalità di radar e comunicazioni satellitari. Alcuni si spingono e teorizzare campiamenti della personalità o microchip sottopelle.
Prove? No mi dispiace, qui non posso dire nulla perchè, sembra incredibile, ma il complotto delle scie chimiche non ha nessuna prova a suo sostegno, neanche farlocca come quella dei complotti precedenti. La cosa davvero affascinante di questo complotto è vedere come si possa, puntando sulle più banali paranoie umane (oddio! siamo in balia di 4 o 5 persone che vogliono controllare il mondo e stanno per riuscirci, in genere per colpa degli ebrei) possa avere un sostegno relativamente ampio, come è facile verificare facendo un giro su facebook (c'è anche un gruppo "fermiamo le scie chimiche a Cosenza"!!!).

Alcuni link per schiarirvi le idee

Il sito di riferimento per tutti i complotti, e anche di più, curato da Massimo Mazzucco http://www.luogocomune.net

Il ritrovo degli sciachimisti http://www.sciechimiche.org
Gli scissionisti dello sciachimismo, alias Straker (Rosario Marcianò) http://www.tankerenemy.com

Un sito lunacomplottista (oltre a luogocomune.net, si intende...) http://www.marcostefanelli.com/luna/

Uno dei siti di ricostruzione degli avvenimenti dell'11 Settembre http://undicisettembre.blogspot.com/

Le FAQ del CICAP sulle scie chimiche http://www.cicap.org/new/articolo.php?id=273641

Il sito di MAtteo Negri di informazione sulle missioni lunari http://www.siamoandatisullaluna.com/

A presto per la prossima lezione!

venerdì 20 febbraio 2009

Il festival di Sanremo

Cominciamo male...
Da che televisione è televisione i bimbi sono la sicurezza in cui si rifugiano i pavidi...
per me è già un passo falso.
L'esibizione di Mina è imbarazzante... Ma che è sta storia del video? Anche la scelta di Puccini, più populista non si può... e di nuovo la bimba a chiudere il cerchio.
Di bello c'è che si passa subito alla musica, sentiamo Dolcenera...
L'arrangiamento non è completamente da buttare e lei non si può dire che canti male. Il testo è new-sanremo-age, con echi battiateschi. La strofa neanche è da buttare, il ritornello è piuttosto banalotto.
Non male le scenografie, che ricordano le atmosfere di x-factor.

Giuria demoscopica in sala... L'idea non è male.

Certo che Bonolis per ora sembra un po' teso... Cerca di creare uno stile più formale, ma è difficile.

Oh, mamma fausto leali, che esce dal recinto solo a sanremo... "una piccola parte di te" che titolo...
Ossignore dimmi che la canzone migliorerà...
Poi il testo sulla differenza generazionale è imbarazzante. Santa polenta il ritornello è anche peggio. L'interpretazione non ha nulla a che fare con la musica e le parole.
"quel ragazzo davanti allo specchio sei tu"?!
santa pazienza...
Pessimo, pessimo Fausto Leali.

Ecco,il pubblico è chiaramente diverso da quello imbalsamato sanremese.
Irrompe Laurenti. Con un'interpretazione di "That's life" dignitosa...

Spero che la scenetta sia decente. Difficile uscire dai loro chichè. Si vede che è preparata la scena e non riescono a uscire dal seminato.

Primo blocco pubblicitario.

Sono curioso di sentire Tricarico. Inizia maluccio... Ma è una sensazione un po' si riprende.
Il testo non sembra male. Forse il modo di cantare è un po' troppo caricato.Cacchio ma è somigliante a Vasco Rossi, sia la sua canzone che il suo modo di cantare, ma forse è solo un'impressione...

La valleta!!!

Niente male soprattutto se fa vedere le coscie. Ma parla? Mi sa di no...

Giuro che cercherò di essere obiettivo su Marco Carta...
Bene, un attacco robusto!
Dai ma come fa a fare successo questo! è imbarazzante! Non ha una bella voce, non ha stile, non ha classe, non ha energia, sembra un orribile innesto di Nek su Eros Ramazzotti. La canzone è tremenda "dentro meeeaaaa" ma ddai!!! "il paradiso dentro meeeaaaa"
"Tu sarai la forza mia..." Ma come cazzo si fa!!! "dentro meaaaaaaaaaaeaeaeaeaeaea" ma ddai!!!
Bene credo di essere stato persino educato su Marco Carta!

Strano,una canzone d'amore!
Patti salvaci tu! La canzone ha una bellezza classica quasi ieratica, un po' pallosetta, un po' assai...
Lei sì, che ha classe, ma l'età preme sulle corde vocali... Nel complessodeludente...

C'è un gershwin... ma non prelude a nulla... (almeno per ora).
Cacchio già la seconda pubblicità?!

Urca ci saluta michel de scroto blockness! e che cippa centra? ma soprattutto che palle!!!
Mi sembra un po' moscio sto festival, io vedo una malaparata...

Noooooo!!! Marco Masini nooooooooooooo!!! Hanno scongelato gli ibernati! Ben insipente sta canzone... Un testo pseudo-impegnato che finisce col mare blu... Mah...

Tra poco verrà Benigni...

Intanto c'è il secondo siparetto con doppi sensi omo-ispirati... Niente di che...

Minchia, che palle anche Renga!!! Tra poco inizio a bucarmi... Minchia finora la cosa migliore è dolcenera... e non aggiungo altro...
Ancora nove canzoni?!

Ecco Benigni... Invettiva lunga e a tratti divertente...
Bella la conclusione sugli omosessuali. Una lezione che serve in questo povero paese.
"Mi rende orgoglioso di essere italiano"... mah...

Pupo: robetta...

No dai, i Gemelli Diversi mi sembra davvero troppo... Ma come fa a piacere sto genere! è di una monotonia pazzeasca!!! Solo il testo è accettabile...

E' ufficiale: la valletta è davvero imbranata... insipiente come mai...

Albano... Ma è vero? Sembra la parodia di un cantante scemo...
Voce fastidiosa come poche, sgradevole da sentire e incapace di trasmettere una qualsvoglia emozione. Un urlo di cappone. O forse qualcuno semplicemente gli sta strizzando le palle.

Oddio Mozart Hard Rock... Beh forse l'idea migliore della serata.

Comincia forte la canzone degli Afterhours. Interessante la parte secca, senza musica. Il problema è che ste band di rock italiano non brillano per originalità...

Iva Zanicchi. Non ci facciamo mancare proprio niente... Ti voglio senza amore... é in versione Porca di Ligonchio a quanto pare... No avrei mai pensato di poterlo dire, ma è fra le cose meno peggiori di stasera. è anche lei non sta cantando male... Sarà l'ora... Ecco sugli acuti in po' si affloscia ma è comunque al di sopra delle mie aspettative...

Inizio sanremese anche per di battista-nicolai... Canzone acconciata bene,

Cantata bene, ma senza carattere.

Povia ci canta "I ricchioni fanno ohhhh". Un ciellino alla corte di Bonolis... Uno può diventare gay solo se ha avuto un'infanzia difficile, poverini! devono essere guariti e curati... Con lui credevo fosse amore. credevo, ma non era amore. Sottinteso: non si può amare una persone dello stesso sesso. Una delle immagini dell'Italia gretta, bigotta, ortodossa, e cattiva che ormai pare trionfante. "nessuno in fondo sa com'è fatto un'altro" Mah...

L'ho notato solo ora! Non ci sono fiori sul palco!

chi cazzo canta?!
Sal da vinci... Mai sentito, Comunque canta un minestrone di suoni, più che unacanzone...

Alexia-Lavezzi, che non è la nuova coppia del Napoli. Alexia ha un'energia e una comunicatività fuori dal normale, effettivamente. Lui poverino non ce la può fare... La canzone tutto sommato è aggrazziata, a parte il testo.

E' finita la gara dei big.

Che schifo, un livello medio assurdamente basso, credo fra i peggiori di sempre. Adesso canta Kate Perry, con cui Bonolis ha fatto la figura del demente tentando di parlare in inglese. Molto carina lei, devo dire. Non canta neanche male, un filo troppo sopra le righe per i miei gusti. La canzone è oscida. No, non è carina è una gran figa. Noooooooo ha fatto voto di castità! ah, ecco ci ha ripensato... Ma perchè gli italiani devono sempre ripetere il clichè del vitellone... ah mio dio...
Comunque ha proprio una bella voce.
"questo festival vuole anche rappresentare le eccellenze italiane." Lo dirò solo
una volta, pacatamente.
CI AVETE ROTTO I COGLIONI CON STA FREGNACCIA DELLE ECCELLENZE ANDATEVENE TUTTI A FARE IN CULO.

Le nuove proposte?! Pure?

Mi dispiace, ma non lo reggo più... Mi dispiace ma dovrete fare a meno del mio illuminante commento...

Addio!!!

PS: Come si può notare dallo stile questa recensione è stata scritta al volo, in presa diretta. L'ho solo riletta per correggere gli strafalcioni più evidenti...
Il fatto che sia pubblicato solo ora è spiegabile con la mia proverbiale puntualità...

Il commento del Corriere della sera (non a questo post, allla prima serata del Festival...)

martedì 20 gennaio 2009

Nuovo WAIT & HOPE


Ti senti sovrappeso? Ti senti obesa? Una sorta di rifiuto umano?

Prova anche tu il nuovo Wait & Hope!!!



Rigorosissimi test scientifici, hanno dimostrato che assunto insieme al digiuno totale, alla pratica di sport estremi e a pratiche orientali di natura sadomasochista si possono perdere anche 8 kili al giorno!
OSSERVA I RISULTATI!!!

PRIMA:


DOPO:
WAIT & HOPE: più bella tu. più ricchi noi!