martedì 25 maggio 2010

Medicina alternativa (alla guarigione)

Paolo Attivissimo e WeWee, sui rispettivi blog, hanno pubblicato la notizia della condanna per omicidio colposo di due genitori, che avevano smesso le cure "tradizionali", cioè l'insulina, per il diabete della figlia sedicenne rivolgendosi ad una antroposofa.
Non parlerò di questa notizia, l'hanno già fatto, ottimamente, nei due blog. Volevo solo fare una riflessione a margine, dettata in particolare dall'infinita discussione nata sul blog di Paolo. Perché in molti difendono le medicine alternative? Non sto parlando della vecchietta della porta accanto, che banalmente si fida di quello che gli viene detto. Sto parlando di coloro i quali potrebbero benissimo conoscere che, oltre ogni ragionevole dubbio, l'omeopatia ha un effetto solo in quanto placebo. Mi ha colpito che in molti puntano su due fatti. Sugli errori della medicina cosiddetta ufficiale, e sull'impossibilità di stabilire il perfetto funzionamento dei farmaci omeopatici, in quanto terrebbero conto della singolarità del paziente. Non entro nel merito medico. Ma quello che mi pare che l'astio che spesso si avverte è causato dal fatto che questa discussione metta al centro delle nostre vite l'ipotesi del corpo umano come macchina. Chi difende l'omeopatia, in fondo, accusa gli "scientisti" di voler semplificare in maniera eccessiva l'Uomo. In fondo la "curatrice" era una antroposofa.Credo che sia proprio l'idea di un uomo che perde la propria diversità rispetto alla materia del resto dell'universo a riuscire indigesta per molti. Si tratterebbe, insomma, di una versione postmoderna della lotta fra la scienza e lo Spirito, contigua del resto, anche a molte "sapienze" New Age. Ci penserà meglio su...