lunedì 30 marzo 2009

Good luck

Non capita spesso di fare delle esperienze che ti fanno pensare di aver capito qualcosa in più della realtà. Magari un pezzettino piccolo ma proprio quello giusto. Qualche giorno fa mi è capitata proprio una di quelle rare esperienze. Per "Sconfinamenti - Inchiesta collettiva sul territorio" organizzata dall'Associazione Melting Pot, abbiamo intervistato due ragazzi eritrei arrivati da pochi mesi in Italia. Siamo andati, io e la mia "collega" Maria Elena a trovarli in un piccolo centro di accoglienza gestito da una signora padovana. Loro non parlavano bene italiano e dunque ci siamo dovuti un po' arrangiare e Maria Elena si è sobbarcato il compito di fare le domande. Dopo le presentazioni abbiamo chiesto ai due ragazzi, Nagash e Djga, di raccontarci di come siano arrivati in Italia. Nagash era un soldato che, all'età di vent'anni ha deciso di non poterne più della vita del militare. E' allora andato in Sudan, con Djga, dove, nella capitale Khartoum, ha lavorato due anni, Il lavoro era durissimo e così hanno deciso di lasciare anche il Sudan per la Libia. Il viaggio, costato 1200 dollari, è durato tre giorni, insieme a 42 persone su un grosso pick up. Due anni ancora passati in Libia, dove il lavoro c'era e non c'era, o meglio, hanno sottolineato, il lavoro c'era ma a volte non veniva retribuito. Sia Nagash che Djga sono stati in carcere, il primo per sei mesi il secondo per due anni, con la semplice motivazione delle loro condizioni di migranti. Sono usciti perchè sono riusciti a pagare le guardie. Sembra insomma che la detenzione sia una sorta di estorsione che il clemente Stato libico attua verso i migranti.
Finalmente i due ragazzi sono riusciti a imbarcarsi su una delle tante carrette del mare che solcano il canale di Sicilia arrivando, dopo un viaggio di 31 ore a Lampedusa. Forse qui hanno cominciato a capire quanto fosse diversa l'Europa dalla terra che forse avevano sognato, la terra dei diritti, della libertà e del benessere. Lampedusa, dice Nagash, è stracolma, la gente dorme dappertutto in condizioni igieniche precarie. Dopo Lampedusa i due ragazzi sono stati mandati al centro di Crotone, dove hanno potuto avere i documenti che li regolarizzano (i due sono in attesa che venga valutata la loro richiesta di asilo politico). Dopo, semplicemente, sono stati mandati a Roma. Non avevano nessuno lì che li accogliesse, e dunque hanno dormito in strada, in stazione, per circa due mesi.
Successivamente sono partiti per Padova, dove hanno avuto almeno, un tetto sopra la testa e del cibo.
A questo punto gli occhi lucidi di Nagash e Djga dicevano molto più delle loro parole. Djga, apparentemente quello più calmo, dice "la mia testa non funziona più, troppi pensieri." Nagash pensa invece al fatto che non sente sua madre da due anni. E' davvero difficile cercare di rendere l'emozione semplice di questi ragazzi, che sono qualche anno più giovani di me e circa dell'età di Maria Elena.
Di certo il loro morale non migliora parlando della loro vita italiana. "Noi stiamo cercando lavoro, ma nessuno ci chiama, tutti parlano della crisi." E danno l'idea di pensare che loro vedono soprattutto la nostra ricchezzza e non la nostra crisi. Gli chiediamo come si trovano con gli italiani, se ci sia o meno razzismo in Italia. Si scambiano uno sguardo e ridacchiano. "Non c'è razzismo." dice Nagash... Però racconta di come, quando salgono sui bus, sui treni e sui tram, vedano le persone stringersi nelle loro giacche e stringersi al petto le borse. "Ma non non vogliamo rubare, non siamo ladri." E poi racconta di come, a Verona, sia stato difficile anche farsi dare delle informazioni, quando hanno chiesto dove fosse la Caritas:"scusa dov'è la Caritas?" "non lo so, va' via!" "eh, grazie..." Sembra quasi che siano ancora capaci di prenderla con un pizzico di ironia, ancora chissà per quanto tempo...
Dopo due giorni il centro avrebbe chiuso i battenti. "Cosa farete dopo?" "non lo sappiamo." I due ragazzi hanno detto di avere dei progetti diversi, uno vorrebbe tornare a Roma, l'altro vuole andare a Torino. Ma sanno benissimo che per loro è difficile fare programmi. Potrebbero anche essere Vicenza, Ferrara, Bologna...
"Good luck, Nagash e Djga"

venerdì 13 marzo 2009

Corso per investigatori del mistero

Ho deciso di rendervi partecipi del Corso CICAP! Contenti?!

Sabato 14 (San Valentino, che teneri!!!) abbiamo approfondito uno degli argomenti più interessanti del corso, i complottismi. Ci siamo concentrati in particolare su tre degli innumerevoli complottismi, quello sull'undici settembre, sull'assassinio di J.F. Kennedy, e quello delle scie chimiche.

In realtà abbiamo iniziato con una falsa partenza. La mancanza di un proiettore ha posticipato l'inizio del corso. Certo non ci siamo annoiati. Abbiamo infatti avuto l'onore di ospitare la troupe televisiva di superquark, che fara un breve servizio sul corso e sul CICAP.

Massimo Polidoro ci ha parlato della morte di J.F. Kennedy. E' inutile che stia a raccontare tutto per filo e per segno, anche perhè non mi ricorderei certo tutto! Mi concentrerò su due punti carini. Molti hanno visto il film J.F.K. in cui vengono sostanzialmente presentate le tesi complottiste. La prima prova è che sarebbero stati avvistati dei pennacchi di fumo su una collinetta vicina al corteo di Kennedy. Cosa un po' strana vista che gli ultimi fucili che emettevano un pennacchio di fumo allo sparo sono introvabili, e lo stesso Stone non è riuscito a procurarsene per il suo film. Strano che la CIA abbia usato fucili così antiquati per uccidere un presidente...
La prova delle prove per i complottisti è l'impossibilità che un solo colpo di fucile causi ben sette ferite a Kennedy e al governatore del Texas, John Connally, seduto davanti a lui. Tanto più che le ferite sembrerebbero non seguire una linea retta. Quindi, dicono i cospirazionisti, il proiettile avrebbe dovuto fare una specie di zig-zag attraverso i corpi ei malcapitati. A questo proiettile è stato dato, sempre dai complottisti, il nome di "Magic Bullett" (che non è quella specie di frullatore delle televendite). Tutto ciò è chiaramente impossibile, dunque erano almento in due a sparare, dunque il povero Lee Oswald è solo uno degli assassini di Kennedy, dunque la CIA ha organizzato tutto.
Le cose non stanno esattamente così. Sono molto meno semplici, se si ha la cura di fare delle ricerche serie.
Innanzitutto è da verificare la posizione dei corpi. Non era perfettamente allineata ma Connelly si trovava su una specie di sgabellino arrangiato più in basso di Kennedy. In più dopo il primo sparo Connally si gira verso Kennedy.
Recentemente due indagini hanno definitivamente chiarito la faccenda. La prima ha simulato al computer, con grande cura con le distanze esatte e le posizioni dei corpi. Questa ricostruzione ha chiarito che le sette ferite sono perfettamente compatibili con un solo colpo. La seconda ricostruzione non è virtuale. Non nel senso che hanno utilizzato persone vere, ma usando le stesse tecniche della polizia scientifica in casi di omicidio è stato ricostruito lo scenario è si è chiesto ad un tiratore scelto di ripetere il tiro di Oswald. Risultato: ancora una volta le ferite registrate sui corpi di Kennedy e Connally erano compatibili con quelle risultate dal test.
Ecco come una tesi apparentemente inattaccabile dei complottisti, il "Magic Bullett" viene completamente annichilita da un esame serio e scientificamente fondato dei fatti.

Il secondo complotto analizzato, illustratoci da Paolo Attivissimo , è stato quello dell'11 settembre, il complotto dei complotti della rete. Qui la tesi è che gli Stati Uniti abbiano in qualche modo organizzato un autoattentato. In realtà una sintesi di come smontare le tesi complottiste non è facile, per il semplice fatto che, dopo più di sette anni dai fatti i complottisti non riescono a fornire UNA tesi alternativa. A secondo del complottista (ma certe volte anche lo stesso complottista) si sente dire di volta in volta che le torri sono crollate per una demolizione organizzata oppure con la termite, un materiale che scioglie l'acciaio. Oppure che gli aerei non c'erano, che erano radiocomandati. Idem al pentagono: è stato un missile, oppure oppure un altro tipo di aerei?
Mi limiterò anche qui ad un solo aspetto esemplificativo. Tesi comlottista: il buco al Pentagono è troppo piccolo! Un aereo avrebbe causato danni molto più estesi. Ahimè Dario Fo è alfiere di questa tesi e furoreggiano i video in cui il foro al pentagono sarebbe largo "cinque metri, ripeto cinque metri." Dunque è stato un missile! (anche Giulietto Chiesa sostiene questa tesi, e in realtà anche molti altre tesi complottiste).
La realtà è diversa perchè il foro non è affatto piccolo, ma è tale solo se si scelgono accuratamente le foto in modo che la naggior parte dei danni sia coperta dal fumo o dalle lancie dei pompieri. In più non si spiegherebbero i lampioni abbattiti ad una distanza di circa trenta metri, ossia proprio l'apertura alare di un aereo come quello schiantatosi al Pentagono... A meno che non ci troviamo di fronte ad un "magic Rocket" capace di zigzagare davanti al prato antistante il Pentagono per abbattere i lampioni...
Ci sono molte altre cose che si dicono intorno al Pentagono ma tutte si rivelano assurde ad una analisi appena più attenta. Ad esempio si parla di batterie antiaeree a difesa del Pentagono. E' logico pensare che il Ministero della difesa sia superprotetto, ma non è così per il semplice fatto che il Pentagono è una sede amministrativa, non operativa! L'esercito americano non viene comandato dal Pentagono! Ci sono sistemi antiaerei davanti a Palazzo Baracchini e palazzo Caprara? Inoltre il Pentagono è vicinissimo ad un aereoporto. Impossibile azionare qalsiasi tipo di difesa in tempo utile.

Paolo Attivissimo ci ha anche parlato del "lunacomplottismo" secondo cui non siamo mai stati sulla Luna. La prova che voglio citare qui è quella delle ombre convergenti. I complottisti, con a capo il famigerato Bart Sibrel, affermano che la presenza ombre convergenti, come in questa foto, dimostra che le foto lunari sono state scattate in presenza di più fonti di luce, dunque in studio, dunque le foto della luna sono tarocche dunque non siamo stati sulla luna. Non ridete! Ho detto di non ridere!!! Anche Voyager, meglio noto come Boyager, ha trasmesso questa panzana, nella puntata dedicata appunto ai complotti lunari.
La spiegazione è talmente ovvia che non sto a perdere tempo... Ma certa gente non ha mai sentito parlare di prospettiva?
Ovviamente ci sono tante altre "prove" addotte dai lunacomplottisti per sostenere la loro causa, ma in fondo, non molto migliori di questi..

L'ultimo complotto di cui si è parlato, con l'ottima presentazione di Simone Angioni è quello in assoluto più demenziale, quello delle scie chimiche!
I complottisti: le scie che producono gli aerei non sono scie di condensazione, ossia prodotte dal raffreddamento dell'aria calda emessa dai motori ma sono scie di sostanze chimiche sparse deliberatamente. A che scopo? A quanto pare, molti: far piovere quando non piove, far smettere di piovere quando piove, oppure per fini militari, ostacolando la funzionalità di radar e comunicazioni satellitari. Alcuni si spingono e teorizzare campiamenti della personalità o microchip sottopelle.
Prove? No mi dispiace, qui non posso dire nulla perchè, sembra incredibile, ma il complotto delle scie chimiche non ha nessuna prova a suo sostegno, neanche farlocca come quella dei complotti precedenti. La cosa davvero affascinante di questo complotto è vedere come si possa, puntando sulle più banali paranoie umane (oddio! siamo in balia di 4 o 5 persone che vogliono controllare il mondo e stanno per riuscirci, in genere per colpa degli ebrei) possa avere un sostegno relativamente ampio, come è facile verificare facendo un giro su facebook (c'è anche un gruppo "fermiamo le scie chimiche a Cosenza"!!!).

Alcuni link per schiarirvi le idee

Il sito di riferimento per tutti i complotti, e anche di più, curato da Massimo Mazzucco http://www.luogocomune.net

Il ritrovo degli sciachimisti http://www.sciechimiche.org
Gli scissionisti dello sciachimismo, alias Straker (Rosario Marcianò) http://www.tankerenemy.com

Un sito lunacomplottista (oltre a luogocomune.net, si intende...) http://www.marcostefanelli.com/luna/

Uno dei siti di ricostruzione degli avvenimenti dell'11 Settembre http://undicisettembre.blogspot.com/

Le FAQ del CICAP sulle scie chimiche http://www.cicap.org/new/articolo.php?id=273641

Il sito di MAtteo Negri di informazione sulle missioni lunari http://www.siamoandatisullaluna.com/

A presto per la prossima lezione!